VERITÀ E RISCHI SUI FARMACI PER LA DISFUNZIONE ERETTILE
Il numero complessivo dei ricercatori di pillole per l’erezione appare in incremento perché in salita sono anche i casi di disfunzione erettile, un disturbo sessuale particolarmente diffuso che coinvolge gli uomini di ogni età, persino i più giovani.
Le statistiche parlano di circa 3 milioni di vittime del disturbo in Italia che, verificando su di sé l’imbarazzo e l’incresciosità della perdita o della mancanza dell’erezione durante il rapporto sessuale, si rivolgono all’acquisto delle pillole sospinti dal desiderio di porre rimedio immediato e veloce al problema.
A tal proposito forniremo in questo approfondimento delle delucidazioni essenziali sulla natura, la funzione e gli effetti reali di questi medicinali spacciati per miracolosi, ma che in realtà meritano di essere attenzionati onde evitare rischi collaterali sull’organismo.
Le multinazionali che le producono e le sponsorizzano lucrano non poco sulle false credenze e l’ignoranza generalizzata della gente attorno a queste pillole, perciò è indispensabile acquisire una consapevolezza giusta per gestire al meglio le proprie condotte.
Prima di farlo, è utile analizzare come funziona l’erezione, ossia come si avvia e si sviluppa quel meccanismo psico-fisico che ha come esito l’irrigidimento del pene.
Tutto parte nella psiche dell’uomo che, eccitata dalle stimolazioni erotiche provenienti dall’esterno, induce il cervello a produrre e rilasciare i segnali neuronali diretti all’area dei genitali.
Questi segnali agiscono in modo da rilassare la muscolatura liscia dei due corpi cavernosi del pene, consentendo di conseguenza l’afflusso del sangue al loro interno.
Sangue che, a propria volta, viene inglobato e trattenuto così che i corpi cavernosi cominciano a gonfiarsi conseguendo la mutazione dell’asta del pene da flaccida a rigida.
La disfunzione erettile insorge e può definirsi come tale nel momento in cui questo meccanismo non funziona regolarmente con ripercussioni dirette sulla capacità erettiva dell’organo.
Essa compare quando:
- L’uomo non raggiunge un’erezione completa del pene;
- L’uomo raggiunge l’erezione ma in maniera incompleta, ossia il pene è semi-flaccido;
- L’uomo consegue l’erezone ma assiste alla sua caduta nel bel mezzo dell’atto penetrativo oppure indossando il profilattico.
Dinanzi a uno di questi tre tristi scenari, chi ne è vittimizzato tende in prima battuta a identificare nelle pillole farmacologiche il metodo più rapido per porre fine ai propri tormenti sessuali.
In realtà, le cosiddetta “pillola blu” non è altro che un prodotto incluso nella categoria degli inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5, ossia ha la funzione di bloccare per qualche ora, in particolar modo negli anziani, l’azione dell’enzima che compromette il rilassamento della muscolatura liscia e l’afflusso di sangue nei corpi cavernosi, e inibisce così il raggiungimento dell’erezione.
I nomi commerciali più conosciuti sono Viagra, Levitra, Spedra e Cialis: tutti inibitori dell’enzima fosfodiestarasi PDE5, con principi farmacologici diversi fra loro, ma con la medesima funzione.
Tuttavia, le speranze di ricevere da essi la possibilità di un’erezione automatica, meccanica e sicura devono essere disilluse, al di là delle campagne pubblicitarie fake e irreali che sono costruite attorno a questi prodotti: la loro azione è quella descritta poc’anzi, per cui non si configurano affatto come rimedi definitivi per i problemi erettili in quanto non rimuovono alla base la causa della difficoltà, ma sono semplici coadiuvanti da somministrare con tempi ben programmati prima di ogni incontro intimo.
A proposito di cause della disfunzione erettile, sono due gli aspetti da tenere in conto: quello fisico-organico e quello psicologico:
- Cause fisico-organiche: riguardano la salute fisica dell’organo riproduttore, legata o alla presenza diretta di una patologia specifica oppure a quella indiretta di una patologia presente altrove ma che ha ripercussioni sulla funzionalità e la capacità erettiva del pene.
- Cause psicologiche: concernono la psiche dell’uomo, ossia quei meccanismi cognitivi distorti e disfunzionali che alterano la stabilità e l’equilibrio dell’umore rispetto al sesso: si tratta di pensieri relativi alla mancanza di fiducia in sé, alla bassa autostima, alla propria incapacità sessuale, al timore di fallire, alla preoccupazione di non soddisfare la partner, alla paura di ricevere cattivi giudizi.Tutte emozioni negative che non consentono al cervello di eccitarsi, bloccando pertanto l’avvio del processo psico-fisico che culmina nell’erezione.
Per quanto riguarda le prime, bisogna rivolgersi presso gli specialisti urologi e andrologi per sottoporsi agli esami medici che consentono di diagnosticare il disturbo e, di conseguenza, di prescrivere la giusta terapia.
Per quanto riguarda le seconde, invece, che caratterizzano fra l’altro la stragrande maggioranza dei casi di problemi erettili, la soluzione migliore nonché elettiva del problema non risiede, come già visto e appurato, nelle pillole farmacologiche, bensì nella psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Parliamo di un percorso che si pone l’obiettivo di condurre il paziente verso una ristrutturazione cognitiva, ossia di guidarlo nel riconoscimento, nella correzione e nella sostituzione dei cattivi pensieri che lo pervadono prima dell’appuntamento sessuale.
Lo specialista, dopo averlo consapevolizzato che la vera causa del disturbo risieda proprio nei meccanismi cognitivi in virtù dell’ascolto e dell’analisi della storia personale del soggetto, gli fornirà gli strumenti e le tecniche più utili per evitare la ricaduta nei tranelli degli errori di pensiero.
La logica di intervento prevede che pensieri negativi producono risposte comportamentali altrettanto negative, perciò vanno modificati in positivi, così che le risposte fisiche e le condotte dell’uomo abbiano lo stesso segno: in poche parole, eliminando i cattivi presagi, i timori, le incertezze e l’ansia, il paziente riacquisterà la sua stabilità umorale e pertanto, con spirito sereno ed eccitato, ritornerà a produrre l’erezione senza alcun tipo di problema.