Direzione e Sede Legale di Istituto Italiano di Sessuologia .it * Direttore: Dott. Pierpaolo Casto - Psicologo e Psicoterapeuta - Specialista in Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale * Contatti: Via Magenta, 64 CASARANO (Lecce) Tel._(+39) 328 9197451 - (+39)  0833 501735

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Erezione durante la notte: cos’è e perchè avviene

EREZIONE NOTTURNA: COS’E’ E PERCHE’ AVVIENE

L’erezione è un fenomeno fisiologico nell’uomo che può verificarsi spontaneamente, ovvero senza essere esposto a stimolazioni sensoriali erotiche dall’esterno, in due precisi momenti della giornata: di notte, nel corso della fase REM del sonno, prende il nome di “tumescenza peniena notturna (TNP); di mattina, al risveglio, indicata semplicemente come “erezione mattutina”.

Entrambe le modalità erettive sono segnali fisici da interpretare positivamente, dal momento che appurano la regolare funzionalità dell’organo nel processo di produzione dell’erezione.

Tuttavia, produrre la TNP e l’erezione mattutina non esclude la possibilità di incappare nel disturbo sessuale più comune e temuto fra la popolazione maschile: la disfunzione erettile.

Come è stato più volte ribadito, questo problema, che si presenta sotto sintomatologie differenti – dalla mancanza completa dell’erezione a una durata esigua, fino a una perdita improvvisa della stessa – può scaturire da cause di natura diversa, sia fisico-organiche che psicologiche.

Poiché sia l’erezione notturna che quella mattutina si completano in assenza di eccitazione mentale, esse escludono che l’eventuale presenza di problemi erettili possano correlarsi a motivazioni di patologie fisiche, per cui resta la sola “pista psicologica”.

Prima di approfondire questo aspetto, è utile fornire una descrizione dei due fenomeni erettili spontanei: durante il sonno, l’uomo dormiente si rende protagonista inconsapevole di 3-5 erezioni notturne e quella mattutina, verificata al risveglio, non è altro che l’ultima delle TNP.

Gli specialisti del settore, ovvero gli urologi e andrologi, spiegano la presenza di questi processi come un modo naturale di allenare ed esercitare l’apparato genitale maschile: la TNP, infatti, fa sì che i corpi cavernosi del pene (adibiti al rigonfiamento dell’organo dopo aver ricevuto l’impulso sanguigno) vengano ossigenati e mantengano la loro caratteristica elasticità garantendo, al contempo, l’efficienza della muscolatura liscia intracavernosa.

Per certificare se la presenza di un problema di disfunzione erettile possa dipendere da cause fisiche è possibile sottoporsi a un esame diagnostico dell’erezione notturna, chiamato “test della tumescenza peniena notturna”: esso consiste nell’apporre un elastico particolare attorno al pene lungo tutto il corso della notte.

Nel caso in cui si verifichino erezioni spontanee, la reazione conseguente, registrata sull’elastico, è l’allargamento dello strumento applicato all’organo in misura corrispondente al diametro del pene.

La validità di questo esame medico non è assoluta in quanto non consente di conoscere il numero preciso di TNP prodotte. Perciò, nella maggior parte dei casi, si fa riferimento a un test più attendibile: il Regiscan.

Questo prevede l’applicazione di due anelli particolari attorno al pene, di cui il primo alla sua base e il secondo sotto il glande. Gli anelli sono connessi attraverso dei cavi a un registratore digitale, generalmente posizionato intorno alla gamba, che monitora e fornisce il numero effettivo di erezioni notturne, la loro intensità e la durata temporale.

Bisogna puntualizzare, però, che in alcuni casi l’assenza di TNP possa essere provocata da una cattiva qualità del sonno o da altri fattori (come un incubo, la depressione, l’uso di ansiolitici e antidepressivi, una cena pesante) che comunque trascendono il contesto della sanità fisico-organica del paziente.

Anche quando non si ha percezione dell’erezione mattutina non c’è da allarmarsi in eccesso, in quanto, come è già stato evidenziato, essa è l’ultima delle TNP e perciò si può verificare che, al risveglio, questa sia già stata completata poc’anzi.

E, in virtù di ciò, non bisogna cadere nel tranello delle pubblicità circolanti in rete che cercano malvagiamente di persuadere l’utente della connessione logica e certa tra mancanza di erezione mattutina e problema erettivo: è uno stratagemma mediatico che ha il solo scopo di lucrare sulla fragilità dell’uomo per convincerlo ad acquistare le loro pillole spacciate come miracolose e curative.

Più che l’incremento dell’erezione notturna è opportuno migliorare la potenzialità erettiva durante l’incontro intimo di coppia: in questa circostanza gioca un ruolo predominante il testosterone, ovvero l’ormone che incide sul desiderio sessuale e sull’eccitazione mentale che avvia l’erezione del pene e incide anche sulla qualità delle TNP.

La disfunzione dell’erezione e/o la mancanza di erezioni notturne possono essere originate e alimentate da una produzione scarna di testosterone: questa è la fase fisiologica consueta nella terza età, ma anche nell’età giovanile caratterizzata da sedentarietà estrema.

Pertanto, incrementare il rilascio di testosterone efficienta l’eccitabilità e la tumescenza notturna.

Adesso, andando oltre l’aspetto fisico del paziente, è indispensabile riprendere il concetto espresso in apertura dell’articolo, ovvero la possibilità che la disfunzione erettile sia correlata a cause psicologiche.

Nella stragrande maggioranza degli uomini, infatti, il problema dell’erezione è provocato alla presenza di emozioni negative di preoccupazione, insicurezza, tensione, ansia, perplessità, che inibiscono l’eccitazione mentale, fulcro del processo che culmina nell’irrigidimento del pene, impedendo l’invio del giusto quantitativo di segnali neuronali e bio-elettrici verso la zona genitale.

Esiste, fortunatamente, un trattamento elettivo di vero rimedio a questo disturbo: la psicoterapia cognitivo-comportamentale.

Poiché la produzione dell’erezione è l’esito di una stretta cooperazione tra psiche e fisico, essa si configura come un percorso completo che interviene contemporaneamente su questi due aspetti: ristrutturare la psicologia, ovvero i pensieri, del soggetto interessato significa renderlo più consapevole e migliore nell’adozione delle condotte di risposta.

Dopo aver ascoltato e analizzato la storia personale del paziente, l’esperto psicoterapeuta guida il paziente verso la comprensione delle cause prime del disturbo: il tormento interiore indotto dai flussi di pensieri distorti circa la propria capacità sessuale.

L’obiettivo, attraverso la predisposizione di strumenti e tecniche adeguati e utili a riconoscere e correggere questi errori cognitivi, è di rigenerare un approccio mentale corretto e oggettivo alla circostanza intima.

Le sedute di psicoterapia cognitivo-comportamentale consentono all’uomo disorientato sessualmente di reindirizzarsi sulla via della spontaneità e della naturalezza, così da ricostruire le certezze e la fiducia in sé grazie alle quali, assicurando l’eccitabilità mentale, s’incrementano pure i livelli di testosterone e, infine, le erezioni, in presenza della partner e quelle spontanee, rappresenteranno pura normalità e piacere.

Articolo a cura del Dott. Pierpaolo Casto
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