Eiaculazione precoce: cos’è e perchè accade

L’eiaculazione precoce è quel disturbo che implica l’eiaculazione prima che il partner raggiunga l’orgasmo o dopo 2 minuti dall’inserimento del pene nella vagina.

Per avere una diagnosi, il paziente deve avere una storia cronica di eiaculazione precoce e il problema deve provocare sensazioni di insoddisfazione e disagio nel partner o in entrambi.

Storicamente questo disturbo veniva attribuito a cause psicologiche; oggi nuove teorie suggeriscono che l’eiaculazione precoce potrebbe avere una causa neurobiologica di fondo.

L’eiaculazione precoce è una disfunzione sessuale maschile caratterizzata dall’incapacità di controllare l’eiaculazione durante il rapporto sessuale, causando un orgasmo prematuro. Questo fenomeno può verificarsi prima della penetrazione o poco dopo e può essere fonte di ansia e frustrazione per entrambi i partner.

Le cause dell’eiaculazione precoce possono essere di natura psicologica o fisica. Tra le cause psicologiche, possiamo includere ansia da prestazione, stress, depressione, problemi di autostima, aspettative irrealistiche, senso di colpa o conflitti con il partner. Le cause fisiche possono essere correlate a problemi neurologici, ormonali, vascolari o infiammatori.

Un fattore che può influenzare l’eiaculazione precoce è l’elevata sensibilità del pene. Questo può essere causato da un livello anormalmente elevato di neurotrasmettitori, come la serotonina, che hanno un ruolo fondamentale nel controllo dell’eiaculazione. Inoltre, alcune condizioni fisiche, come l’infiammazione della prostata o problemi di tiroide, possono influenzare negativamente la funzione sessuale.

L’eiaculazione precoce può anche essere collegata ad abitudini o comportamenti sessuali. Ad esempio, se una persona ha sviluppato una routine di eiaculazione veloce per evitare di essere scoperta o percepita come egoista nel rapporto sessuale, può crearsi una sorta di “circolo vizioso” in cui l’eiaculazione precoce diventa un’abitudine difficile da rompere.

È importante sottolineare che, nella maggior parte dei casi, l’eiaculazione precoce non è una condizione medica grave, ma può comunque influenzare negativamente la vita sessuale e il benessere psicologico di un individuo. Di conseguenza, molte persone cercano un trattamento per risolvere questo problema.

Esistono vari approcci nel trattamento dell’eiaculazione precoce. In primo luogo, è possibile lavorare sulla gestione dello stress e dell’ansia attraverso la terapia psicologica o l’uso di tecniche di rilassamento come la meditazione o la respirazione profonda. La terapia sessuale può essere utile per aiutare il paziente a superare i fattori psicologici coinvolti e a imparare nuove strategie per controllare l’eiaculazione.

Farmaci come gli inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI) possono essere prescritti per aumentare i livelli di serotonina nel cervello, rallentando così il processo di eiaculazione. Questi farmaci richiedono però una prescrizione medica e possono avere effetti collaterali, quindi è importante seguire le raccomandazioni del medico.

La terapia comportamentale è un’altra opzione di trattamento che coinvolge l’apprendimento di tecniche di controllo durante il rapporto sessuale. Ad esempio, la tecnica del “start-stop” prevede una serie di pause durante il rapporto sessuale per ritardare l’eiaculazione. Un altro approccio è la tecnica del “squeeze”, che consiste nell’applicare pressione alla base del pene per interrompere l’erezione e ritardare l’eiaculazione.

Infine, alcune persone possono trovare utile l’uso di prodotti come i preservativi ritardanti, che contengono anestetici locali per ridurre la sensibilità del pene e ritardare l’eiaculazione.

È importante sottolineare che ogni individuo è diverso e ciò che funziona per una persona potrebbe non funzionare per un’altra. Pertanto, è fondamentale consultare un medico o uno specialista per valutare la situazione e discutere le opzioni di trattamento più adatte.

Consultare uno specialista è sempre consigliato per valutare la situazione e trovare il trattamento più adatto nel caso specifico.

Articolo a cura del Dott. Pierpaolo Casto
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