COSA È L’ANSIA DA PRESTAZIONE E COME SUPERARLA
L’ansia da prestazione è un disturbo sessuale dell’uomo che si configura come un processo insorgente nella sfera psicologica dell’individuo con conseguenze fisiologiche sull’organismo.
Questo tipo di condizione ansimante, infatti, manifesta sintomatologie sia emotive che fisiche legate alla sessualità.
È già chiaro, dunque, come psiche e corpo siano correlate da un filo diretto e consequenziale, per cui a determinati stati di tensione emotiva corrispondono risposte fisiche ben precise. Quelle tipiche dell’ansia sono:
- Accelerazione del battito cardiaco (tachicardia)
- Aumento della sudorazione, anche delle mani
- Brividi di freddo
- Vampate di calore
- Nausea
- Percezione di soffocamento e respirazione problematica
- Dolore al petto
- Tremori ai muscoli
- Difficoltà nella coordinazione regolare dei muscoli
- Limitazione nella mobilità dei muscoli
- Tentennamenti nelle espressioni verbali
Nel caso specifico dell’ansia da prestazione sessuale e dei disturbi ad essa corredati, il sintomo fisico più frequente è la difficoltà erettile. La tensione prestazionale, infatti, ha ripercussioni dirette sulla funzionalità dell’erezione che, pertanto, ne risulta compromessa.
Vi sono diverse tipologie di disfunzioni erettili indotte dall’ansia:
- Mancata produzione dell’erezione
- Condizione erettile debole
- Condizione erettile intermittente
- Perdita dell’erezione prima o durante il rapporto penetrativo
- Problematicità a mantenere l’erezione per un arco temporale adeguato e appagante
Non solo effetti fisici, ma logicamente anche segnali psicologici sono riscontrabili a causa dell’ansia da prestazione sessuale. Facciamo degli esempi:
- Calo o perdita totale del desiderio sessuale
- Perdita o mancanza completa dell’eccitazione psicologica
- Percezioni di timore, preoccupazione, agitazione e panico
- Disordine mentale
- Paranoia
- Tristezza e depressione
- Senso di inferiorità ed incapacità
- Timore prestazionale
- Dubbio di non piacere
- Perplessità sulle proprie capacità sessuali
- Preoccupazioni sulle dimensioni del pene
- Inquietudine legata al fatto di non sentirsi all’altezza della partner
- Presagi di fallimento sessuale
- Paura di incappare in defaillance dell’erezione
È utile specificare che sia nel caso dei sintomi fisici che dei sintomi psicologici dell’ansia, non è assolutamente scontato che si verifichino e si avvertano tutti insieme in contemporanea.
Ogni individuo presenta uno o più delle risposte psico-fisiche succitate, con modalità, tempi e intensità diverse, ma col medesimo risultato di compromissione della performance.
L’aspetto fisico maggiormente destabilizzante è, come abbiamo visto, la disfunzione erettile.
A tal proposito, è bene rimarcare il fatto che l’erezione non sia un fenomeno automatico e meccanico, ma un processo che coinvolge parallelamente la psiche e il corpo dell’individuo.
Essa si avvia a livello mentale, nel cervello, quando l’uomo consegue l’eccitazione psicologica in seguito a stimoli sensoriali piacevoli ed erotici.
Questa condizione introduce l’aspetto fisico-organico del fenomeno: il cervello, infatti, produce ormoni, segnali chimico-neurali e impulsi bio-elettrici che si dirigono verso l’area genitale.
Tutto ciò comporta l’afflusso di sangue nei corpi cavernosi del pene che, assorbendolo, si rigonfia e si irrigidisce completando l’erezione e l’eccitazione fisica.
Escludendo che un’eventuale condizione di problemi dell’erezione possa essere legata a cause organiche (questo fatto può essere appurato attraverso specifici esami medici presso specialisti urologi e andrologi, ma anche attraverso la verifica di situazioni più personali come una pratica corretta della masturbazione e la comparsa quotidiana delle erezioni spontanee notturne o mattutine al risveglio), possiamo circoscrivere la causa del disturbo al pensiero che il paziente ha in prossimità dell’incontro intimo con la partner.
L’individuo ansimante, infatti, tende a incappare in una serie di cosiddetti “errori cognitivi” che alterano negativamente la sua serenità.
Di seguito, forniamo alcuni esempi di inganni mentali ricorrenti:
- “Se devo farlo senza erezione non ci provo neanche”: esempio di pensiero dicotomico.
- “Mi è andata male una volta, mi andrà male sempre”: esempio di ipergeneralizzazione.
- “Sono riuscito ad avere un ‘rapporto’ ma senza penetrazione”: esempio di astrazione selettiva.
- “È inutile avere rapporti senza erezioni”: esempio di squalificazione del lato positivo.
- “Penserà che sono impotente”: esempio di lettura del pensiero.
- “Devo abituarmi all’idea di non avere una vita sessuale decente”: esempio di riferimento al destino.
- “Senza una vita sessuale attiva sono un perdente”: esempio di catastrofizzazione.
- “Se sento che non riuscirò ad avere l’erezione, tanto vale rinunciare in partenza”: esempio di ragionamento emotivo.
- “Devo fare attività sessuale per godermi pienamente la vita”: esempio di doverizzazione.
- “Non avere una vita sessuale decente è da falliti”: esempio di etichettamento.
- “È colpa mia se non riesco a far godere una donna”: esempio di personalizzazione.
Pensieri distorti e disfunzionali come questi agiscono da blocco psicologico e, dunque, fisico nel meccanismo dell’eccitazione, inibendo ogni possibilità di conseguire una condizione di serenità e di piacere fisiologicamente corretta.
Ma come sconfiggere questo stato ansiogeno? È stato dimostrato che il trattamento di cura elettivo per l’ansia da prestazione sessuale è la psicoterapia cognitivo-comportamentale.
È un percorso scandito in diverse sedute, a seconda della sensibilità e della difficoltà del paziente, durante le quali lo specialista, dopo aver ascoltato e analizzato l’esperienza personale del soggetto, gli fornirà le nozioni, le tecniche e le strategie utili per risolvere il problema in maniera completa, reale e definitiva.
Il primo passo è l’individuazione e la comprensione degli errori di pensiero commessi, classificati in dodici categori ben specifiche: riconosciuti i meccanismi cognitivi disfunzionali, il paziente, guidato dallo psicoterapeuta, verrà indotto a ristrutturare la propria psiche anche in virtù della conoscenza teorica e dell’apprendimento pratico di alcuni strumenti scientifici, quali il “Modello ABCD” e il “Laddering”.
Il criterio logico adottato e ribadito da questo trattamento che, come dimostra il suo nome, agisce contemporaneamente sulla mente e sui comportamenti dell’individuo, è il seguente: modificando la natura dei pensieri, cambieranno anche le condotte adottate dal paziente.
In altre parole, se il soggetto ricomincerà ad approssimarsi alla performance sessuale con pensieri positivi, fiduciosi e ottimisti, avrà buone chance di consumare un incontro intimo altamente appagante e piacevole per lui e per la partner.
L’obiettivo che si conseguirà alla fine del trattamento è proprio questo: ritornare a vivere la sessualità con spontaneità e naturalezza, senza pressioni, ma con grande voglia di complicità e di amore.
Articolo a cura del Dott. Pierpaolo Casto
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Si consiglia la visione dei seguenti video di approfondimento:
“Come risolvere l’ansia da prestazione in modo definitivo” (A cura del Dott. Pierpaolo Casto)
“Ansia da prestazione: Cos’è e come si cura. Come combattere e superare l’ansia da prestazione” (A cura del Dott. Pierpaolo Casto)